Active Packaging e Oxygen Absorber: non buttare quel sacchetto!

E in origine fu il sottovuoto

Il principale agente di invecchiamento e deterioramento di tutti i composti organici (essere umano incluso) è l'ossigeno. L'ossigeno fa invecchiare precocemente cibi e bevande. L'ossigeno guasta il vino, fa invecchiare in mezz'ora la fetta di prosciutto avanzata, fa avvizzire un pesce fresco o un bel taglio di carne frollata a dovere. Ma fa anche irrancidire i grassi: che sia un olio d'oliva o un formaggio. E non fa bene (tutt'altro!) neanche al caffè. In presenza di ossigeno, a lungo andare, gli aromi del caffè si disperdono e gli acidi grassi contenuti nel caffè (che trasportano gli aromi del gusto in bocca e la setosità di un buon caffè al palato) irrancidiscono.

Idea: facciamo il sottovuoto! Conserviamo gli alimenti in una busta o in un vaso da cui abbiamo tolto tutta l'aria, compreso l'ossigeno!

Idea ottima, in verità: i prodotti si conservano più a lungo e meglio. Peccato che compressi dal vuoto tendano a perdere la loro struttura originaria, e a formare un po' di condensa umida che agisce sulla superficie, degradandola lentamente ma progressivamente. E allora?

Venne poi l'Atmosfera Modificata

Eccellente soluzione, l'atmosfera modificata (o MAP, Modified Atmosphere Packaging): togliamo sì tutta l'aria, così portiamo via il temibile ossigeno, ma prima di sigillare la busta o il barattolo, ci spariamo dentro qualche altro gas, per lo più azoto, un gas neutro, che non fa danni e anzi protegge perfino gli alimenti. In questo modo l'alimento non è più a contatto stretto con le pareti del contenitore, e non subisce i danni che da questo derivano, mantenendo la sua consistenza naturale. Certo, ci vuole un macchinario un po' più complicato, e un po' di traffico di bombole di gas inerti che vanno e che vengono: si tratta di una soluzione costosa e piuttosto impattante.

E finalmente l'Active Packaging!

Come spesso accade, le innovazioni più importanti vengono dal cambiamento di un punto di vista che sembrava scontato. A cosa serve il packaging di un prodotto, specialmente se alimentare? A contenere e a proteggere. Una funzione passiva: barriera tra l'interno e l'esterno per rallentare il più possibile l'obsolescenza di un prodotto. Sembra ovvio, ma non lo è.

Con l'Active Packaging l'imballo svolge una funzione attiva nel miglioramento della durata e della qualità di conservazione di un alimento. E una delle applicazioni più importanti dell'active packaging riguarda proprio la rimozione dell'ossigeno. Come? Facile ma geniale: inserendo all'interno del contenitore una piccola bustina di materiale ferroso, totalmente non tossico e certificato per il contatto con gli alimenti, l'ossigeno viene sottratto naturalmente grazie al processo di ossidazione del ferro, che di ossigeno è ghiottissimo. Risultato: l'aria, che è composta per il 27% circa di ossigeno e per il resto di azoto più qualche altro gas, grazie all'azione degli Oxygen Absorbers, viene privata di quel che fa danno, l'ossigeno, lasciando all'interno l'azoto che nell'atmosfera modificata si sarebbe dovuto comprare.

Usatissimo in tutti gli alimenti freschi, dal pesce in poi, ci siamo chiesti "e perché non nel caffè?". E così è stato.

In ogni sacchetto di caffè The Smoking Tiger trovi un "Oxygen Absorber": non lo buttare, ma tienilo nel sacchetto fin quando l'avrai finito! Quello da noi utilizzato è sufficiente non solo per sottrarre l'ossigeno contenuto durante il confezionamento, ma anche quello che inevitabilmente rientrerà nel sacchetto quando l'avrai aperto, continuando a togliere ossigeno fino alla fine. Molto meglio della migliore costosissima soluzione di Atmosfera Modificata.